domenica 2 luglio 2017

"IL LAGO CHE COMBATTE" - Assalti frontali & Il Muro del Canto



Palazzinaro amaro sei un palazzinaro baro 

per tutto il male fatto a Roma adesso paghi caro 
al funerale del tuo centro commerciale 
è bellissimo vedere il nostro lago naturale
scava scava scava scava nella notte brava 
hai trovato l’acqua bulicante e 10.000 piante 
l’acqua con le bollicine che non ha mai fine 
scorre sotto le colline come queste rime
scava scava scava scava e non se l’aspettava 
un lago na-tu-ra-le d’acqua mi-ne-ra-le 
un miracolo… nella metropoli meravigliosa 
lì c’era una fabbrica di finta seta, la Viscosa
c’era il capitalismo, un’area gigantesca 
ci lavoravano le madri, i padri e a ogni scolaresca 
ognuno che pensava: “Morte tua vita mia!” 
poi ha fallito, hanno tramato ed è arrivato il lago della Snia
e a me viene da piangere per tutte le magagne 
per questo lago che non ha intorno le montagne 
non è il Turano o il lago di Bolsena 
ha intorno centomila macchine e ognuna dentro ha il suo problema
In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo 
È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero 
In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera 
È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera
bella Toripgna, bella Tor-pigna-ttara 
borgata dove il razzista ha la sua bara 
amiamo anche Prenestino Labicano 
se sei con noi adesso alza la tua mano
qui l’aria è più dolce da quando è nato il lago 
è non è spuntato dal cappello di un mago 
è il nostro lago, uscito da sottoterra 
e s’è alzata una guerra nella zona della Marannella
dietro il cancello chiuso c’era un abuso 
avevano cambiato la destinazione d’uso 
scava scava scava nella notte calda 
prendono la falda e in alto la mia banda!
Tutto il quartiere va al cancello per aprire un varco: 
“Basta con il cancro! Noi vogliamo il parco!” 
“Aprite quest’ingresso sta nascendo un lago!” 
Ma il costruttore zitto, lui faceva il vago
succhiava con l’idrovora, succhiava l’acqua 
e la buttava nelle fogne andasse tutto in vacca 
poi è arrivato un acquazzone e non è un segreto 
s’è rotto il collettore e s’è riempito di merda il Pigneto
da allora il lago ha vinto, si è stabilizzato 
ed è il lago è di tutti, non è un lago privato 
ha invaso il cemento armato e ci ha chiesto aiuto 
noi lo abbiamo immaginato, amato e conosciuto
In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo 
È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero 
In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera 
È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera
E da tutte le finestre di Largo Preneste 
hanno visto questa scena sotto il cielo celeste 
l’acqua che esce e rigenera l’umanità 
e il sindaco che fa? qui c’è la felicità!
di superficie: 10.000 metri quadri 
ma attenti! sono tornati i ladri! gli stessi dei padri 
dei nonni, quelli che cambiano i panni 
e vogliono rubarci il lago da più di dieci anni
“Esproprio! Esproprio!” per il nostro polmone 
E qui ci siamo tutti “Daje casalbertone!” 
noi abbiamo questo passo, lottiamo dal basso 
e quale bando? qui ognuno da la vita senza niente in cambio
tutti alla riva dell’acqua sorgiva 
che sale in superficie e fa Roma più bella e viva 
l’underground ci da buoni amici 
la natura si ribella e a noi ci fa felici
c’è il cormorano con noi, c’è il martin pescatore 
sta proprio dietro la stazione e porta maggiore 
e piano, piano è nato già un nuovo ecosistema 
c’è un bambino che nell’acqua va in canoa e rema
In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo 
È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero 
In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera 
È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

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